Home Scuola secondaria di primo grado L’incontro degli alunni della Stoppani con Davide Cerullo

L’incontro degli alunni della Stoppani con Davide Cerullo

Il giorno venerdì 3 dicembre 2021, nell’aula Magna della scuola secondaria di primo grado A. Stoppani, gli alunni delle classi 3 A, 3 E, 3 B, 3 C, 3 D, 3 F, 3 G, 3 H hanno incontrato DAVIDE CERULLO, ex camorrista, oggi educatore, scrittore, fotografo e testimone di come dal buio dell’omertà e dell’oppressione si possa cambiare strada e il proprio futuro.

 

E’ stato un momento toccante per tutti, studenti e docenti, che hanno potuto ascoltare le sue parole e riflettere con lui sulla sua esperienza di vita, raccontata nel libro “L’orrore e la bellezza – Storia di una storia”  con prefazione di Erri de Luca.

Ecco alcune riflessioni dei nostri ragazzi, seguite all’incontro:

RICCARDO (classe 3 F):”A Scampia, ancora oggi, non puoi permetterti di essere un bambino”. Una dichiarazione che mi ha molto colpito durante il racconto toccante di Davide Cerullo. Emozionante e allo stesso tempo commovente. La consapevolezza che, dagli errori, si può rinascere; si può cadere più volte, ma ci si può rialzare. Perché la vita vale la pena viverla con speranza, mai con rassegnazione. Semplicemente perché la vita è bella. Come ha dimostrato Davide Cerullo il cui desiderio più grande, ora, è quello di occuparsi dei bambini di Scampia. Attraverso l’amore autentico che, oggi, conosce grazie alle persone semplici e oneste che lo circondano.Insegnamenti che porterò sempre nel cuore.

SARA M. (classe 3 H): l’idea che avevo su questo incontro era abbastanza contorta. All’inizio, le prof. ci avevano anche mostrato con un piccolo approfondimento quello che il sig. Cerullo ci avrebbe esposto, ma io, nonostante avessi provato ad immaginarmelo, non ci riuscivo. Avevo come un senso di incomprensione che mi assaliva, forse perché il muro che bloccava i miei pensieri era proprio quello di non essere in grado di percepire quello che questo signore ci avrebbe detto, e forse non avevo tutti i torti. Quando ha cominciato a parlare della sua infanzia ho visto in lui uno strano senso come di vuoto, dimostrava visibilmente che l’infanzia non è stata per lui un gioco. Se penso alla mia infanzia mi torna subito in mente la spensieratezza, il gioco e le prime emozioni, mi piace associare la mia infanzia ad un aquilone. La forma dell’infanzia di Davide, invece, non mi sembrava un aquilone, ma una roccia, un’infanzia fredda, la cui unica cosa che mi ha trasmesso è stato una strana sensazione, come se ci fosse un senso di oblio dentro di lui. Sicuramente ha passato dei periodi molto difficili nell’arco di tutta la sua vita, che io quasi non riesco a descrivere, perché dentro di me sento un senso di inconsapevolezza, poiché nessuno di noi può anche solo minimamente percepire quello che ha passato. Ascoltando la storia di Davide, in me cresceva sempre più un sentimento di rispetto. Viaggiare per l’Italia a raccontare la propria storia non è per niente facile, soprattutto sapendo che si potrebbero toccare delle corde ancora un po’ scoperte di essa. L’incontro mi è piaciuto molto, è stato molto interessante e devo ringraziare le prof. per averci dato l’opportunità di partecipare come classe. Una cosa che mi ha colpito molto è stata quando ci ha detto di aver visto sua madre in televisione per essere stata arrestata. Anche solo entrare nella camorra e cominciare a vendere droga sin da piccoli, abolendo i diritti di un essere umano è una realtà inimmaginabile. Il fatto che lui sia uscito da questa società e si sia rialzato nella “battaglia della vita” ( la vera vita) è veramente meritevole, perché vederlo raccontare la sua storia nelle scuole, aiutando i bambini che ora vivono la situazione che lui ha vissuto tempo fa, è commovente. Penso che sia un punto di riferimento che ogni persona presente a quell’incontro debba tenere sempre come ricordo, perché la sua vita, anche se piena di avvenimenti amari, è una vita vissuta, poiché il sig. Cerullo è riuscito ad ottenere l’amore e la felicità che gli mancavano sin da piccolo. Come lui, anche noi dovremmo assaporare il dono della vita e viverlo al meglio. 

Federico, Ste, Jo, Fadall, Andre, Ibra, Pietro, Dani, Ginny, Martina, Gabbo, Paolo, Giack, Nicola, Nicolò, Maddi, Arianna , Alice, Ale , Raffa , Francesca, Davide e Giuseppe (classe 3 C): Davide ci ha insegnato che se si nasce e cresce in un ambiente senza cultura e senza buoni esempi, privati di tutto , persino di genitori onesti e di regole giuste, non si può avere un futuro sereno e una vita dignitosa.In carcere legge la Bibbia e qualcosa in lui inizia a cambiare. Davide capisce che si può cambiare , diventare padroni di se stessi e non essere schiavi della mafia.Oggi aiuta i bambini nati in quartieri difficili e a rischio ad avere un futuro migliore , circondandoli di alberi, animali e realtà positive. Insegna che nella vita ci sono alternative alla mafia e alla delinquenza.L’incontro ci ha fatto immedesimare nel suo passato difficile e abbiamo capito che siamo stati fortunati ad avere avuto altre vite ed altre strade, guidati da adulti che ci hanno aiutato a crescere.

Davide P. (classe 3 E): Davide Cerullo ha avuto il coraggio di raccontare le sue esperienze. Quello che mi ha colpito più di tutto è stato quando ha dato un abbraccio in carcere ad un ragazzo.Durante il suo racconto ho provato tristezza per lui, ma anche gioia quando ha deciso di abbandonare la camorra per una vita migliore.

RICCARDO (classe 3 E): Ammiro Davide per il suo coraggio di raccontare e per tutto ciò che ha fatto per evitare che altri ragazzi potessero fare la fine che lui avrebbe potuto fare.

ASIA ALICE ( classe 3 E): L’incontro con Davide mi ha fatto pensare a quanto sono fortunata ad essere nata in una città in cui si può andare a scuola, vivere la propria adolescenza o infanzia…Davide non ha potuto farlo, perchè è nato e cresciuto in un quartiere in cui hai il destino segnato, già scritto. Con un  aiuto giusto, però, è riuscito ad uscirne e a cambiare. Questo ci insegna che si può sempre cambiare se si vuole e bisogna avere, come lui, il coraggio di raccontare anche le cose brutte della vita.

https://www.ohga.it/lalbero-delle-storie-la-fattoria-nel-cuore-di-scampia-dove-non-esistono-i-figli-dei-boss-ma-solo-i-bambini/

https://www.rsi.ch/news/oltre-la-news/Lalbero-che-salva-da-Gomorra-13771192.html?fbclid=IwAR0hwt57HQmZSC1oalLE0uVigfHQJ1Vv03Q546hvg_sEr4Ba7giMl399snM

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